Un/a praticante universitario/a – Ambasciata di Svizzera a Berlino

in Berlin
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Il posto di praticantato presso l’ufficio dell’addetto alla difesa a Berlino rappresenta l’occasione ideale per confrontarsi per la prima volta con il tema della politica di sicurezza.

Mansioni

  • Assistere l’addetto alla difesa nelle attività di ricerca e preparazione su temi inerenti alla politica di sicurezza
  • Analizzare la stampa specialistica, partecipare a manifestazioni ed eventi informativi e redigere rapporti in merito
  • Svolgere compiti straordinari (p. es. offrire assistenza in occasione di eventi organizzati dall’Ambasciata)
  • Coadiuvare l’office manager dell’addetto alla difesa

Requisiti

  • Diploma universitario o di una scuola universitaria professionale, preferibilmente in scienze politiche
  • Costituisce titolo preferenziale essere un ufficiale dell’Esercito svizzero
  • Conoscenze impeccabili di almeno due lingue ufficiali ed eccellenti doti redazionali
  • Ottime conoscenze dell’inglese
  • Capacità analitiche, senso di responsabilità e disponibilità ad apprendere

Informazioni complementari

Per ulteriori informazioni rivolgersi al colonnello SMG Reto Rutsch, addetto alla difesa, tel. +41 58 4801680.

Entrata in servizio: 1° giugno 2019
Limitazione del posto: 30 novembre 2019
Termine per la presentazione delle candidature: 25.03.2019 Numero di riferimento: 37807

Il datore di lavoro

Berlino è una delle 18 sedi in cui l’Esercito svizzero ha distaccato un addetto alla difesa (AD). L’AD di Berlino è accreditato anche in Polonia. La Germania è uno dei principali partner di cooperazione della Svizzera e quindi gli scambi sono molteplici e intensi. Seguire ed effettuare attività di reporting nel campo della politica di sicurezza e di difesa della Germania e della Polonia è un compito estremamente interessante e permette di conoscere da vicino il modo in cui l’Europa si sta sviluppando in questi ambiti.

L’Amministrazione federale è attenta ai diversi vissuti dei suoi collaboratori e ne apprezza la diversità. La parità di trattamento gode quindi della massima priorità.

Am 19.03.2019 veröffentlicht. Originalanzeige